Assorbenti interni

Guida agli assorbenti interni

Gli assorbenti interni offrono una soluzione discreta e confortevole durante il ciclo mestruale.

Questi prodotti sono disponibili in diverse dimensioni e livelli di assorbenza, adattandosi a diversi flussi mestruali e alle esigenze individual i.

L'introduzione di un assorbente interno per la prima volta può richiedere un po' di pratica, ma con le giuste istruzioni, diventa un'azione semplice e sicura .

I migliori assorbenti interni sono quelli che offrono un'adeguata protezione senza causare disagio . 

È fondamentale scegliere prodotti realizzati con materiali sicuri e privi di sostanze chimiche nocive.

Marchi noti come Tampax offrono una vasta gamma di opzioni, compresi prodotti con applicatori , per facilitarne l'inserimento.

È importante cambiare l'assorbente interno regolarmente, ogni 4-8 ore, per ridurre il rischio di sindrome da shock tossico, una rara ma grave complicazione.

Inoltre, per chi cerca alternative più sostenibili, esistono opzioni riutilizzabili e biodegradabili.

Come mettere un assorbente interno per la prima volta?

Per inserire correttamente un assorbente interno la prima volta, trovare una posizione rilassata e comoda. Utilizzare l'applicatore, se presente, per guidare delicatamente l'assorbente nella vagina, spingendolo verso l'alto finché non si avverte più. Se non si ha a disposizione un applicatore, usare il dito per posizionare l'assorbente nella posizione corretta.

Come faccio a capire se l'assorbente interno è pieno?

Per capire se l'assorbente interno è pieno, si può prestare a se si sente una sensazione di umidità o perdite. Inoltre, l'estrazione dell'assorbente diventa più facile quando è pieno. È consigliato cambiarlo ogni 4-8 ore per evitare rischi per la salute.

Quante ore si può tenere un assorbente interno?

Un assorbente interno può essere tenuto per un massimo di 8 ore, ma è consigliabile cambiarlo più frequentemente, specialmente durante giorni di flusso abbondante. È importante non superare le 8 ore per ridurre il rischio di sindrome da shock tossico.