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Reflusso gastroesofageo: cause, sintomi e cura

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Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è una condizione in cui il contenuto dello stomaco, compresi acidi e cibo parzialmente digerito, risale nell’esofago. Questo avviene generalmente quando lo sfintere esofageo inferiore, una valvola muscolare che normalmente si apre solo per consentire il passaggio del cibo nello stomaco, non si chiude correttamente o si rilassa troppo spesso.

In questo articoli approfondiremo l’argomento, esplorando cause, sintomi e possibili cure per il reflusso gastroesofageo.

Cause del reflusso gastroesofageo

Le possibili cause del reflusso gastroesofageo sono diverse e variegate. Le principali sono:

  • Cause alimentari: alcuni cibi e abitudini alimentari possono causare la riduzione del tono dello sfintere, rallentare la digestione e aumentare l’acidità nello stomaco. Tutti questi fattori favoriscono o aggravano il reflusso.
  • Ernia iatale: questa condizione sposta una parte dello stomaco sopra il diaframma, rendendo più facile la risalita dell’acido nell’esofago.
  • Cause funzionali: lo sfintere esofageo inferiore può non funzionare correttamente, permettendo all’acido di risalire nell’esofago.
  • Cause ormonali: in gravidanza, l’aumento di progesterone rilassa i muscoli, inclusi quelli dello sfintere esofageo, facilitando il reflusso. Anche i cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale possono peggiorare i sintomi.
  • Farmaci: alcuni medicinali, come anti-infiammatori non steroidei (FANS), calcio-antagonisti, antidepressivi, sedativi e broncodilatatori, possono ridurre la pressione dello sfintere esofageo o irritare la mucosa, peggiorando i sintomi di reflusso.
  • Cause psicologiche: stress e ansia possono indurre il corpo a produrre più acido gastrico, aggravando i sintomi del reflusso. Inoltre, lo stress può influire sulla funzionalità dello sfintere esofageo inferiore, permettendo più facilmente la risalita dell’acido nell’esofago.

I cambi di stagione, specialmente in autunno e primavera, possono causare un peggioramento dei sintomi del reflusso. Durante questi periodi, le variazioni di temperatura e umidità possono influenzare la digestione e aumentare la sensibilità dell’esofago agli acidi. Inoltre, i cambiamenti nelle abitudini alimentari e la tendenza a consumare pasti più pesanti o comfort food nelle stagioni fredde possono contribuire a un peggioramento della problematica.

Sintomi e diagnosi del reflusso gastroesofageo

Per diagnosticare il reflusso gastroesofageo bisogna innanzitutto riconoscere i sintomi. Purtroppo, ciò non è sempre facile, dato che alcuni di questi possono far pensare ad altri disturbi.

I sintomi più ricorrenti sono:

  • Bruciore dietro lo sterno: si manifesta quando l’acido irrita il rivestimento dell’esofago.
  • Rigurgito acido: il cibo e i succhi gastrici risalgono nell’esofago e, a volte, fino alla gola o alla bocca, causando un sapore acido o amaro.
  • Dolore al petto: l’infiammazione dell’esofago, causata dall’acido, può provocare un dolore al petto che viene spesso confuso con un problema cardiaco.
  • Raucedine: l’acido risale fino alla laringe, irritando le corde vocali e causando infiammazione, che si manifesta con una voce rauca.
  • Tosse da reflusso: il reflusso acido può stimolare i nervi nella laringe e nella trachea, causando tosse persistente, soprattutto di notte o dopo i pasti.
  • Asma da reflusso: l’acido irrita le vie aeree, causando un’infiammazione che può peggiorare o scatenare sintomi asmatici.
  • Mal di gola da reflusso: l’acido del rigurgito irrita la gola, provocando infiammazione e dolore simili a quelli di una faringite.
  • Bolle in gola da reflusso: si tratta di irritazioni o piccole lesioni causate dall’acido che risale, che possono apparire come vesciche o bolle.
  • Salivazione eccessiva da reflusso: l’esofago irritato stimola una maggiore produzione di saliva come meccanismo di difesa per neutralizzare l’acido.
  • Bocca secca da reflusso: in alcuni casi l’acido può compromettere la produzione di saliva, seccando la bocca e causando una sensazione di sete persistente.
  • Difficoltà a deglutire (disfagia): l’infiammazione cronica dell’esofago può provocare il restringimento della sua struttura, rendendo la deglutizione dolorosa o difficile. Questo sintomo è più comune nei casi avanzati o complicati di reflusso gastroesofageo.

Come si può vedere, molti di questi sintomi possono essere facilmente confusi con altri disturbi. Solo l’esperienza e la competenza di un medico può aiutare a riconoscere questa condizione. Solitamente, quando il medico sospetta la presenza del reflusso, prescrive al paziente alcuni antiacidi e dei cambiamenti nella dieta, verificando se ci sono miglioramenti. Se ci sono dei dubbi sulla diagnosi, il medico può prescrivere degli esami strumentali.

Cibi da evitare con il reflusso

Il primo e fondamentale passo per il trattamento del reflusso gastroesofageo è un cambiamento nello stile di vita, soprattutto nell’alimentazione. In particolare, i seguenti cibi sono da evitare:

  • Cibi grassi e fritti: richiedono più tempo per essere digeriti, aumentando la pressione nello stomaco e favorendo il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore, permettendo il reflusso.
  • Agrumi e pomodori: essendo altamente acidi, irritano la mucosa esofagea già infiammata, peggiorando i sintomi.
  • Cibi piccanti: stimolano la produzione di acido gastrico e possono irritare l’esofago.
  • Cioccolato: contiene teobromina, che rilassa lo sfintere esofageo inferiore.
  • Caffè, tè e alcol: stimolano la secrezione di acido e riducono la pressione dello sfintere.
  • Cibi ricchi di fibre: un eccesso di fibre può provocare fermentazione e produzione di gas, spingendo verso l’alto il contenuto dello stomaco e favorendo il reflusso.
  • Bevande gassate: l’anidride carbonica aumenta la pressione gastrica, facilitando il reflusso acido.

Inoltre, è meglio fare sempre dei pasti poco abbondanti, per evitare di appesantire la digestione e aumentare la pressione sullo stomaco. Dopo i pasti è meglio non coricarsi subito, ma aspettare almeno 2-3 ore. In generale, anche ridurre il peso corporeo è una buona idea per alleggerire la pressione sull’addome.

Anche se i cambiamenti nell’alimentazione sono necessari, purtroppo a volte possono essere non sufficienti. In questi casi bisogna ricorrere a dei rimedi specifici per il reflusso gastroesofageo.

Rimedi per il reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo può essere curato in diversi modi. La scelta del giusto trattamento dipende dalla gravità del disturbo e va discussa con un professionista sanitario.

Vediamo quali sono i rimedi principali!

Farmaci antiacidi

Quando i sintomi del reflusso sono abbastanza forti e frequenti, interferendo anche con la qualità della vita, può essere necessario ricorrere a farmaci antiacidi. La loro azione consiste nel ridurre l’acidità nello stomaco, alzando il pH del contenuto gastrico e rendendolo meno irritante per l’esofago. Questo allevia rapidamente sintomi come il bruciore di stomaco, ma l’effetto è temporaneo. Per questo, per la gestione a lungo termine dei casi cronici, spesso vengono associati ad altri farmaci, come inibitori di pompa protonica o antagonisti H2, per un controllo più duraturo.

Un esempio è Maalox Reflusso, a base di pantoprazolo. Questo principio attivo riduce l’acidità nello stomaco bloccando l’azione della pompa protonica, un enzima situato nelle pareti dello stomaco che è responsabile della produzione di acido cloridrico.

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Dispositivi medici

I dispositivi medici vengono usati maggiormente in caso di reflusso gastroesofageo occasionale, con sintomi lievi o moderati. Questi, a differenza dei farmaci, agiscono in modo meccanico per contrastare il reflusso gastroesofageo.

Molti di questi contengono delle sostanze che creano una barriera sul contenuto dello stomaco, impedendogli di risalire e causare il reflusso. Uno di questi è Gaviscon Bruciore e Indigestione, che forma una sorta di “tappo”, che galleggia sul contenuto dello stomaco ostacolandone la risalita.

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Altri tipi di dispositivi medici agiscono in modo leggermente diverso, creano una barriera protettiva sulle pareti dello stomaco e dell’esofago, impedendo il contatto con la sostanza acida. Tra i più efficaci troviamo Biochetasi Reflusso. Questo dispositivo medico, una volta assunto, diventa un gel che aderisce sulla mucosa esofagea, proteggendola dal reflusso gastrico.

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Integratori alimentari

Gli integratori vengono usati nella gestione del reflusso gastroesofageo lieve e occasionale. Non sempre riescono a sostituire le terapie tradizionali, venendo spesso usati più come supporto che come unica cura.

Tra i migliori integratori naturali contro il reflusso c’è sicuramente Aboca NeoBianacid. Contiene un insieme di polisaccaridi, minerali e una frazione flavonoidica, tutti provenienti da agricoltura biologica. Agisce contrastando l’acidità dello stomaco e creando una barriera protettiva per lo stomaco. È usato per il trattamento o la prevenzione di tutte le problematiche connesse all’acidità, come bruciore, dolore, reflusso gastroesofageo e gastrite. Spesso viene usato in combinazione con dei farmaci antiacidi, oppure durante un periodo di sospensione dei medicinali.

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